Le chiese del Castello erano
addirittura quattro: la più antica era dedicata al Santo Protettore.
La prima
volta è nominata nella lettera del Vescovo Bartolomeo Accoramboni (1253).
Caduta per metà durante il terremoto dei 1703, fu restaurata e, più tardi
adibita a cappella del cimitero. Oggi è ridotta ad un cumulo di macerie.
L'antica immagine della Madonna è passata in deposito presso il museo
Civico-Diocesano. Nonostante la ricostruzione dopo il terremoto, la dignità
parrocchiale, al tempo della Visita Lascaris, era già passata alla cappella
dedicata al Santo precursore entro le mura del Castello, dove allora esisteva
anche una seconda cappella dedicata a San Lorenzo diacono.
La quarta è la chiesa
dell'Annunziata, detta già la Madonna di Castelvecchio. Sorge in aperta
campagna, ampliamento di una edicola campestre. Nella parte anteriore, con
portale gotico, affreschi di pittori locali del secolo XV. Abside
cinquecentesca. Altare in pietra con un altorilievo raffigurante la Madonna in
trono e due devoti inginocchiati, fine secolo XIV. |
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I vecchi raccontano che il cimitero (foto sopra) è
stato sempre lì, e che quando in epoca napoleonica fu proibito di
seppellire i cadaveri all'interno delle chiese, quelli di S. Marco
aggirarono la disposizione scoperchiando parte del tetto.
Resta la porta ad arco acuto con colonnine e stemma
nella serraglia (secc. XV - XVI), sormontato dall'iscrizione "Abatiae S.
Eutitii". Da qui proviene una statua lignea ora nel museo "La Castellina"
di Norcia. Era la chiesa battesimale, dipendente da S. Eutizio almeno
fin dal 1253.
Nel '700 la parrocchialità fu trasferita alla chiesa
di S. Giovanni Battista dentro il castello, insieme alla fonte
battesimale.
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